Interrogazione parlamentare in materia di prezzi dei materiali in edilizia

L’interrogazione cita l’indagine condotta dal Centro studi della CNA sulla ripresa del settore delle costruzioni, cui hanno partecipato imprese artigiane, micro e piccole imprese che operano nei comparti della installazione di impianti, dell’edilizia, dei serramenti, che ha rivelato aumenti indiscriminati e inaccettabili nei prezzi dei materiali, delle materie prime e delle apparecchiature legate all’edilizia, che vanno dal 15 per cento fino ad arrivare al 70 per cento di rincaro. L’interrogazione è volta, pertanto, a conoscere se il Ministro competente intenda adottare provvedimenti per il monitoraggio e il controllo dell’andamento dei prezzi delle materie e dei materiali utilizzati nel campo dell’edilizia, al fine di evitare fenomeni speculativi.

Il Viceministro Pichetto Fratin ha risposto all’interrogazione in oggetto.

Ha precisato, innanzitutt,o che negli ultimi tempi è emersa la vulnerabilità del sistema produttivo italiano in termini di approvvigionamento di materie prime, posto che le imprese italiane ed europee spesso dipendono dall’importazione di materie prime critiche. La ripresa dell’economia e della domanda cinese, insieme ai pesanti disagi nella logistica e nei trasporti legati alla crisi pandemica, hanno infatti provocato sul mercato carenza negli approvvigionamenti di numerosi beni utilizzati dal sistema industriale come input di produzione per le successive trasformazioni. 

Ha proseguito osservando che, il 3 settembre scorso, la Commissione Europea ha presentato il “Piano d’azione sulle materie prime critiche“, accompagnato dalla nuova lista di “materie prime critiche” e da un rapporto prospettico. Tale lista rappresenta uno strumento per promuovere la consapevolezza, la ricerca e l’innovazione volte a migliorare le dinamiche del commercio internazionale, per contrastare misure di distorsione degli scambi, al fine di raggiungere una maggiore sicurezza degli approvvigionamenti. 

Sempre lo scorso settembre, la Commissione ha anche lanciato l’Alleanza per le materie prime (Raw Material Alliance), coinvolgendo gli stakeholders allo scopo di identificare progettualità strategiche di rilevanza europea. Obiettivo è quello di stimolare gli Stati membri ad elaborare strategie per incoraggiare l’economia circolare, per aumentare il pool di fornitori, rafforzare gli investimenti in ricerca e sviluppo finalizzati alla ricerca di nuovi giacimenti, materiali sostitutivi e garantire così una fornitura geograficamente diversificata e sostenibile.

Il Governo ritiene peraltro strategico delineare un quadro europeo, finalizzato ad addivenire a soluzioni, possibilmente armonizzate, per garantire l’approvvigionamento delle materie prime e sostenere lo sviluppo competitivo delle imprese italiane, anche attraverso la diversificazione delle fonti di approvvigionamento, il rientro in Italia (o in Europa) di segmenti produttivi delocalizzati, nonché attraverso la promozione dello sviluppo di filiere funzionali. Obiettivo finale è quello di rendere le catene del valore più sicure e resilienti all’imprevedibilità delle variabili del commercio mondiale e, conseguentemente, invertire la tendenza al rialzo di prezzi.

Per quanto attiene specificamente ai prezzari dei materiali da costruzione in applicazione del Codice dei contratti pubblici, il Viceministro ha osservato che il Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili rileva, con proprio decreto, le variazioni percentuali annuali dei singoli prezzi dei materiali da costruzione più significativi relativamente ai contratti di lavori affidati prima dell’entrata in vigore del nuovo Codice dei contratti pubblici e in corso di esecuzione.

A tal fine, si avvale della Commissione consultiva centrale per il rilevamento del costo dei materiali da costruzione. Mentre, per i contratti relativi al nuovo Codice, con riferimento ai prezzari, è previsto che il costo dei prodotti, delle attrezzature e delle lavorazioni sia determinato sulla base dei prezzari regionali aggiornati annualmente.

Quanto alla disciplina in materia di “Superbonus 110 per cento”, si fa riferimento ai prezzi riportati nei prezzari predisposti dalle Regioni e dalle Province Autonome, ai listini ufficiali o ai listini delle locali camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura ovvero, in difetto, ai prezzi correnti di mercato in base al luogo di effettuazione degli interventi.

In sede di replica, il Sen. Croatti ha auspicato una costante attenzione sull’applicazione della disciplina in materia di Superbonus 100 per cento, anche alla luce dei profili critici evidenziati dalle associazioni degli artigiani.

A cura del Dipartimento Relazioni Istituzionali e Affari legislativi CNA